Mercato del lavoro svizzero in salute... e in Ticino?

I dati che fotografano l’economia svizzera lo dicono in modo eloquente: la crescita dei posti di lavoro è proseguita anche nel 2017, e verosimilmente il dato verrà confermato anche nel 2018. Parallelamente, i dati sulla disoccupazione – che si leggano attraverso la “lente” della SECO oppure che si analizzino dall’osservatorio ILO – mostrano un trend al ribasso ormai strutturale, che conferma come il mercato del lavoro stia attraversando un periodo positivo in Svizzera come in Ticino.

Questo grazie sicuramente a molti imprenditori seri e impegnati che lavorando sodo per la propria azienda danno un contributo importante al benessere generale. Alle aziende si aggiunge l’ottimo sistema di formazione professionale svizzero. Percorsi formativi basati su un forte partenariato pubblico-privato che assicurano ai nostri giovani di poter acquisire le indispensabili competenze professionali per potersi inserire con successo nel mercato del lavoro così come continuare con formazioni superiori. Un settore, quello della formazione, su cui il dimissionario Consigliere federale Johann Schneider-Ammann ha focalizzato buona parte della sua azione politica.

La tendenza positiva della nostra economia è confermata anche dal dato sulle persone in assistenza - tanto citato da chi vuol vedere sempre tutto nero ma che con il mercato del lavoro c’entra solo parzialmente – che ha subito una frenata importante. Al punto da far parlare gli esperti di “tendenza invertita” rispetto al recente passato.

Però intendiamoci subito: non si tratta di negare gli indubbi problemi che ci toccano quale cantone di frontiera incuneato nel territorio lombardo. Esiste un’evidente pressione salariale e una forte concorrenza in particolare nel settore terziario. A queste questioni vanno date delle risposte chiare e concrete e soprattutto diverse rispetto alle chiassose ma purtroppo inutili “formule magiche” che hanno caratterizzato il recente passato illudendo i cittadini.

Il PLR ha agito concretamente, sostenendo l’aumento dei controlli del mercato del lavoro (30% dei datori di lavoro controllati rispetto a una media svizzera di parecchio inferiore), promuovendo nuovi contratti collettivi di lavoro con l’introduzione di salari minimi nei settori maggiormente sotto pressione. E continua a farlo, come testimonia la mozione del Consigliere agli Stati Fabio Abate recentemente approvata dalla Camera dei Cantoni, che chiede salari minimi regolamentati anche per i lavoratori distaccati.

Il discorso però è anche un altro. Se gli indicatori confermano che le condizioni quadro in cui far germogliare e crescere un mercato del lavoro sano, innovativo e competitivo, in Svizzera come in Ticino, ci sono, non possiamo fermarci. Per il PLR è essenziale continuare a lavorare per il rafforzamento di una cultura imprenditoriale socialmente responsabile, che favorisca la creazione di nuovi posti di lavoro interessanti per i residenti,  a favore di un partenariato sociale a tutela dei lavoratori, che contrasti l’effetto di sostituzione e il dumping salariale. Così come per misure di inserimento professionale per i giovani, di formazione continua e di protezione dei lavoratori over 50.

Per farlo, però, occorre sostenere condizioni quadro favorevoli. Innanzitutto l’economia svizzera è fiorente poiché aperta, ricordiamoci che ogni secondo franco è generato con l’estero. Aziende virtuose si insediano dove vi sono anche condizioni fiscali favorevoli e il Ticino è chiamato a reagire con determinazione per non trovarsi in fondo alla scala.

È quanto sta facendo con pazienza e impegno il Consigliere di Stato Christian Vitta con il sostegno di tutto il Governo. Il raggiunto risanamento delle finanze cantonali è una tappa intermedia e ci si dovrà adoperare per rispettare questo fragile equilibrio. Non abbasseremo la guardia nel ribadire il controllo rigoroso della spesa e proporre riflessioni per migliorare l’attrattività fiscale del Cantone. Sono due elementi imprescindibili affinché il risultato finanziario raggiunto non venga sacrificato sull’altare degli appetiti elettorali ormai sempre più voraci. Invitiamo i Ticinesi a rimanere vigili.

Bixio Caprara, presidente PLRT, Corriere del Ticino, 6 ottobre 2018