Il Sì alla RFFA e il NO all’iniziativa “Giù le mani” sono segnali importanti per il futuro

Un passo avanti molto importante nella riduzione della pressione fiscale per le piccole e medie aziende svizzere e un’iniezione di fiducia per l’innovazione e i posti di lavoro di qualità in Ticino. Per il PLR sono questi i due aspetti fondamentali emersi dalla tornata odierna di votazioni federali e cantonali.

Un passo avanti molto importante nella riduzione della pressione fiscale per le piccole e medie aziende svizzere e un’iniezione di fiducia per l’innovazione e i posti di lavoro di qualità in Ticino. Per il PLR sono questi i due aspetti fondamentali emersi dalla tornata odierna di votazioni federali e cantonali. Il chiaro SÌ alla riforma fiscale e finanziamento dell’AVS (RFFA) permetterà alla Svizzera di mantenersi competitiva e attrattiva sul piano fiscale, risanando almeno parzialmente nel contempo il primo pilastro. L’eloquente NO all’iniziativa “Giù le mani dalle Officine” consente analogamente di guardare con fiducia al futuro dello stabilimento industriale delle FFS e allo sviluppo di un polo dell’innovazione vicino alla stazione di Bellinzona connesso all’area di Zurigo.

Finalmente una riduzione della pressione fiscale a favore delle piccole e medie imprese!

Il convinto SÌ della popolazione al progetto di riforma fiscale e finanziamento dell’AVS rappresenta un importante successo per il futuro del Paese. Eliminando gli statuti speciali e adattando la fiscalità delle imprese agli standard internazionali, la Svizzera potrà continuare anche in futuro ad essere un’importante sede per gli istituti ricerca, un Paese attrattivo dal profilo fiscale e un territorio interessante per le società leader a livello mondiale. È ora il momento per il Dipartimento finanze ed economia e per Christian Vitta indicare i prossimi passi per quanto riguarda il Ticino. La posizione del PLR è molto chiara: la riduzione della pressione fiscale è una priorità e anche chi paga le imposte deve poter beneficiare dell’avvenuto risanamento finanziario evitando una nuova spirale di crescita delle uscite.

Allo stesso tempo, il finanziamento supplementare dell’AVS permette al primo pilastro di garantire le rendite anche nei prossimi anni. Anche se - e per il PLR è particolarmente importante sottolinearlo - questa iniezione di denaro non deve distogliere l’attenzione dall’impellente necessità di attuare a breve termine una riforma sostanziale del nostro sistema previdenziale.

Un nuovo stabilimento industriale delle FFS e un nuovo polo di sviluppo

La futura sede delle Officine FFS sarà una struttura tecnologicamente all'avanguardia e al posto del sito attuale sorgerà un polo tecnologico con aziende e start up innovative. Il PLR saluta con soddisfazione il chiaro NO che la popolazione ha decretato nei confronti dell’iniziativa “Giù le mani dalle Officine” che avrebbe segnato l’azzeramento di ogni prospettiva. Un segnale evidente di come i ticinesi vedano con fiducia il futuro dell’importante comparto industriale - sostenuto con 120 milioni di fondi pubblici - e il mantenimento di oltre 200 posti di lavoro altamente qualificati in quello che sarà lo stabilimento più moderno d’Europa. Allo stesso tempo, il chiaro NO alle urne apre le porte allo sviluppo dell’attuale area delle Officine, sviluppo che secondo il PLR sarà fondamentale per la città di Bellinzona, per la regione e per l’intero cantone.

Una Svizzera aperta e sovrana

Il voto sulla riforma della Legge sulle armi riproponeva la classica contrapposizione tra gli interessi della Svizzera di rimanere negli accordi di Schengen/Dublino, ritenuti dai più fondamentali per la nostra sicurezza e per il nostro turismo, e la presunta sottomissione a nuove regolamentazioni europee su un tema che nel nostro paese non ha mai posto problemi. Il voto ha posto la popolazione di fronte alla ponderazione degli interessi in gioco. Accettando la revisione della legge sulle armi, la popolazione svizzera ha chiaramente indicato la strada per quanto attiene ai rapporti con l’Europa: dobbiamo difendere i nostri interessi per assicurare le migliori condizioni quadro per la nostra economia pur proteggendo l’autonomia politica svizzera e le sue peculiarità.

Il quesito si riproporrà anche in avvenire e staremo bene attenti nel privilegiare gli interessi della Svizzera e degli svizzeri. Non sorprende il voto negativo del Ticino, sempre dimostratosi il Cantone più scettico nei rapporti con l’Europa e molto sensibile a qualsiasi tipo di presunta direttiva. Ricordiamo che in questo caso le trattative hanno permesso alla Svizzera di salvaguardare gran parte delle proprie specificità e che per militari, tiratori e cacciatori i cambiamenti sono da ritenersi marginali.

Semafori tra Cadenazzo e Quartino: quando sarete in colonna, saprete chi ringraziare.

La scelta dei cittadini di dire un chiaro NO alla proposta di migliorare la viabilità sulla tratta Cadenazzo-Quartino conferma la sfiducia verso i semafori dopo decenni in cui si è proclamato i vantaggi delle rotonde. Il cambiamento di orientamento del Dipartimento del Territorio non ha convinto i votanti. La maggioranza del PLR aveva deciso di sostenere il progetto seguendo le indicazioni degli esperti quale unica alternativa concreta sul breve termine per migliorare i flussi di traffico. Purtroppo il Locarnese rimarrà ancora penalizzato per molti anni in attesa del futuro collegamento A2 – A13.