Per una scuola ticinese davvero vicina agli allievi

Intervenire su un sistema complesso come la scuola media non è impresa semplice: l’insuccesso dei vari tentativi di riforma degli ultimi anni lo dimostra. Per questo il PLR ha coinvolto vari attori del mondo della formazione, elaborando una proposta con l’obiettivo di superare il sistema di livelli, ma non solo: la proposta indica anche come rendere davvero orientativo e utile agli allievi il secondo biennio avviando una riforma che consideri da subito la III e la IV media.

Gli allievi hanno il diritto di ricevere un insegnamento conforme alle loro caratteristiche individuali”. L’articolo 58, cpv. 2 della Legge sulla scuola indica la via per un’istruzione di qualità e la valorizzazione delle peculiarità di ciascun ragazzo, senza limitarsi al solo obiettivo sociale dell’inclusione a scapito di altri valori centrali come lo sviluppo delle proprie caratteristiche personali.

Concretamente, il PLR intende superare l’attuale sistema di livelli nel secondo ciclo della scuola media con una concezione moderna della scuola, ispirata alla realtà individuale e dei percorsi in uscita dalle Medie. Per farlo l’iniziativa elaborata “Per una scuola media capace di includere ed orientare” presenta un progetto che propone modifiche legislative puntuali. Sarebbe infatti errato procedere con una fissazione per legge di tutti gli aspetti della riforma che andranno invece discussi e affinati nei prossimi mesi coinvolgendo davvero tutti i principali attori della scuola: allievi, docenti, esperti e mondo del lavoro – senza dimenticare il ruolo dei genitori.

Nello specifico, la proposta di modifica dell’articolo 7, capoverso 2 della Legge sulla scuola media prevede una differenziazione positiva, non discriminante e che si rivolge alle caratteristiche individuali di ogni ragazza e ragazzo:

  • Alla lettera b) primo punto: si elimina il concetto dei “livelli” e la differenziazione negativa degli allievi. Ciò prevedendo per alcune materie corsi di approfondimento e di applicazione (come, ad esempio, il tedesco o la matematica, ma non solo), in cui non si distingue tra bravi e meno bravi, ma si offre un approccio d’insegnamento diverso – che può avvenire nei laboratori. Sono corsi di pari dignità, che prevedono contenuti in parte diversi in relazione al percorso che ogni allievo pensa di voler intraprendere dopo la quarta media: la via del liceo o quella sempre più importante della formazione professionale. Entrambe con pari dignità senza porre dei bivi negativi.
  • Alla lettera b) secondo punto: si sottolinea l’importanza delle opzioni di approfondimento e di orientamento, che permettono di personalizzare il proprio percorso a dipendenza dei propri interessi e dei propri talenti, anche in relazione al percorso che si vorrebbe intraprendere dopo la scuola media. Pensiamo ad attività espressive e tecniche, attività legate al settore sanitario, artigianale o industriale, francese, latino, attività commerciali, educazione alimentare, ecc. Uno degli obiettivi per i ragazzi è di poter sperimentare discipline e individualizzare il proprio percorso – avvicinandosi così alla realtà del mondo post obbligatorio.
  1. Le materie o i corsi proposti in entrambi i casi sono liberamente scelti dagli allievi (e dalle loro famiglie), a dipendenza delle proprie caratteristiche individuali, dei propri interessi e delle proprie capacità. Ciò permette agli allievi di sentirsi a proprio agio con la scelta ed essere protagonisti del proprio cammino.
  2. È importante sottolineare la modifica dell’articolo 17 capoverso 3 della Legge così prevista: “L’iscrizione alle scuole medie superiori senza esami d’ammissione è vincolata al profitto conseguito nelle materie seguite nella parte comune e nella parte differenziata”. Anche in questo frangente si elimina il concetto dei livelli e si restituisce pari dignità ad ogni licenza conseguita, indipendentemente dalle materie o dai corsi scelti: una parificazione che elimina la categorizzazione sin qui vissuta dagli allievi.

Con questa riforma è possibile aumentare il livello di formazione degli allievi in uscita dalle scuole medie con un approccio attento alle nuove sfide nella società, nella formazione e nel mondo del lavoro. Ciò significa rendere davvero orientativo l’intero secondo biennio che – per legge – serve a questo scopo: il ciclo d’orientamento si propone di dare agli allievi la possibilità di valutare le loro capacità e di definire i loro interessi scolastici e professionali (art. 7 cpv. 1).

Valorizzare senza penalizzare

Alessandro Speziali, presidente: “La proposta del PLR valorizza – senza penalizzare – le diverse forme di intelligenza degli allievi, le rispettive competenze, la motivazione di ciascuno e gli interessi personali, anche in vista di cosa vorranno fare dopo le scuole medie.  Questa visione è anche incoraggiata dal mondo del lavoro, che segnala la necessità di avvicinare le opportunità dell’insegnamento alle conoscenze e competenze che serviranno alle ragazze e ai ragazzi nei loro percorsi di apprendistato e professionali. Una scuola che si ispira alla realtà che viviamo e che vivremo”.

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