La maggioranza della Commissione gestione e finanze, composta da il Centro e PLR, propone al Gran Consiglio di approvare il Preventivo 2026, pur in un quadro finanziario molto fragile e gravato da sfide importanti per gli anni a venire. Il disavanzo previsto – pur al limite del freno ai disavanzi – non è un “assegno in bianco”, ma la base tecnica e politica necessaria per poter lavorare immediatamente all’attuazione delle due iniziative cantonali sui premi di cassa malati e agli altri cambiamenti decisi dal popolo.
Allo stesso tempo, PLR e il Centro ribadiscono alcuni punti fermi:
- le due iniziative sulle casse malati vanno attuate entrambe, in modo proporzionato;
- la priorità va data al ceto medio, messo ulteriormente sotto pressione dall’esplosione dei premi;
- l’impatto finanziario dovrà essere compensato in prima linea da misure di contenimento della spesa, distribuite in modo equilibrato tra i Dipartimenti, evitando aumenti generalizzati di imposte e senza scaricare nuovi oneri netti sui Comuni;
- l’entrata in vigore delle modifiche legislative approvate il 28 settembre 2025 dovrà avvenire a partire dal 1. gennaio 2027, in modo sostenibile per i conti pubblici.
Nel decreto proposto dalla maggioranza si chiede al Consiglio di Stato di presentare entro il 1. febbraio 2026 un messaggio specifico sull’entrata in vigore delle iniziative, con uno scenario chiaro su tempistiche, coperture e ripartizione degli oneri, in coerenza con il mandato popolare e con il freno ai disavanzi. Il 2026 dovrà quindi essere un anno di lavoro intenso e concreto su questo dossier, non un anno di attesa.
Il Centro e PLR ricordano inoltre che la cittadinanza, oltre alle iniziative sulle casse malati, ha anche approvato una riforma fiscale per evitare aumenti d’imposta e un decreto volto a mantenere sane le finanze cantonali. Questo significa che il Parlamento deve tenere insieme tre messaggi chiari usciti dalle urne:
- premi di cassa malati più sopportabili;
- niente stangate fiscali;
- equilibrio finanziario nel medio periodo.
La maggioranza commissionale non nasconde la propria critica al Governo: di fronte al rischio concreto di approvazione delle iniziative, l’Esecutivo si è fatto trovare impreparato e oggi sembra ancora navigare nell’incertezza dei tavoli di lavoro, con tempistiche annunciate in modo vago e un primo orizzonte di messaggio “solo in primavera”. Proprio per questo, PLR e Il Centro hanno voluto vincolare il Consiglio di Stato con scadenze, principi e paletti finanziari precisi nel decreto allegato al Preventivo 2026.
In conclusione, il Centro e PLR ritengono che:
- non approvare il Preventivo 2026 indebolirebbe il Parlamento, che perderebbe la possibilità di dare indicazioni vincolanti al Governo e di fissare i criteri per l’attuazione delle iniziative;
- approvarlo, così come proposto dal rapporto di maggioranza, significa invece assumersi la responsabilità di tenere insieme volontà popolare, sostegno al ceto medio, competitività fiscale ed equilibrio delle finanze cantonali.